« Il Babelfish è piccolo, giallo, ricorda una sanguisuga ed è forse la cosa più strana dell’universo. Si ciba dell’energia delle onde cerebrali, assorbendo frequenze inconsce ed espellendo una matrice di frequenze consce verso i centri cerebrali del linguaggio. La conseguenza pratica è che se ve ne ficcate uno nell’orecchio, comprenderete istantaneamente qualunque cosa, in qualunque lingua. » [Guida Galattica per Autostoppisti]
Ora, il nostro BabelFish non vuole puntare così in alto; vuole essere solo un divulgatore di cultura a spot, una voce in grado di gridare fuori dal coro della bassezza in cui la nostra generazione sta precipitando, un luogo di arte, di scienza, di musica, di pensieri e riflessioni. Un po’ di tutto insomma, ma con un po’ di sale in zucca.
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